La Scuola Grande di San Marco è un edificio rinascimentale, fondato dall’omonima Scuola, che si affaccia sul Campo Santi Giovanni e Paolo a Venezia. Costituisce l’attuale ingresso principale dell’Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo di Venezia. La Confraternita di San Marco fu istituita nel 1260 a S. Croce.
Nel 1438 si trasferì in un’area ceduta dai frati predicatori dei Ss. Giovanni e Paolo, attigua all’omonima basilica. La costruzione del primo edificio della scuola fu affidata a Stefano e Matteo Bon, incendiatasi nel 1485 fu ricostruita con un prestito immediatamente deliberato dal Senato: la decorazione marmorea della facciata fu affidata a Pietro Lombardo, coadiuvato dal figlio Tullio e a Giovanni Buora, autore, quest’ultimo, del portale, nel quale furono collocate sculture risalenti al precedente edificio distrutto. La facciata fu completata nel 1494 dall’architetto Mauro Coducci, che la dotò dei caratteristici archi superiori.
L’interno fu arricchito dai soffitti intagliati in legno e oro, opera di Biagio e Pietro da Faenza (1503) per la sala dell’Albergo, e di Vittore d Feltre e Lorenzo da Trento per la sala del Capitolo (1518). Le pareti furono abbellite con teleri commissionati a Giovanni e Gentile Bellini, Giovanni Mansueti, Jacopo e Domenico Tintoretto, Palma il Vecchio, Paris Bordon e Palma il Giovane.
La Scuola Grande di San Marco originariamente era costituita dalla sala inferiore (ora atrio dell’Ospedale), dalla sala Capitolare e dall’Albergo (attualmente Biblioteca Medica S. Marco). Le Scuole Grandi, durante la Serenissima Repubblica, erano associazioni laiche per il mutuo soccorso gestite dai cittadini, classe intermedia fra patriziato e popolo, che assicuravano ai confratelli soccorso e assistenza in caso di malattia o di rovesci finanziari: la loro attività benefica era rivolta anche alle classi più povere della città.
Dopo la caduta della Repubblica, in epoca napoleonica, la Confraternita fu soppressa e l’edificio, accorpato all’attiguo Ospedale di San Lazzaro e Mendicanti e al Convento dei Domenicani, divenne sede dell’Ospedale Militare (1808) e poi dell’Ospedale Civile (1819). I due cicli pittorici delle due sale della Scuola Grande vennero smembrati e i dipinti, in maggior parte, dopo molte peregrinazioni fra varie sedi a Venezia, Milano e Vienna, furono collocati alle Gallerie dell’Accademia e alla Pinacoteca di Brera, a Milano, dove sono tutt’ora esposti. Nel 1950 la sala del Capitolo e dell’Albergo furono ridonate all’antico splendore per volere del Consiglio di amministrazione degli Ospedali civili riuniti, con il rientro di alcune tele originali e costituiscono la Biblioteca dell’Ospedale, aperta a medici, studiosi e amanti dell’arte.