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Meno ricadute, meno morti e meno costi per la sanità: ora in corso all’Angelo il convegno che punta tutto sulla cardiologia riabilitativa

mercoledì 23 Settembre 2020
Meno ricadute, meno morti e meno costi per la sanità. La riabilitazione cardiologica riduce morbilità, mortalità e costo sanitario del cardiopatico, diminuendo i farmaci ed evitando in molti casi di tornare in ospedale. Lo sta spiegando al padiglione Rama dell’Angelo il convegno ora in corso sulla “Cardiologia riabilitativa, un ponte tra ospedale e territorio”. Per l'Ulss 3 Serenissima è il primo seminario medico dell'era post Covid in presenza. Il numero di medici che ne stanno prendendo parte è limitato per favorire il distanziamento sociale, assieme ai dispositivi di protezione, all'igiene delle mani e alla misurazione della temperatura all'ingresso.
Il responsabile scientifico Franco Giada, primario di Medicina dello sport e Cardiologia riabilitativa dell’ospedale di Noale, dalle ore 14 ne sta dirigendo i lavori accanto alla dottoressa Emanuela Blundetto, medico di famiglia specialista in cardiologia.
Assieme a loro, moderano l’attività il primario di Cardiochirurgia dell’Angelo Domenico Mangino, il primario di Cardiologia di Mestre Sakis Themistoclakis, il primario di Cardiologia di Mirano Salvatore Saccà e il primario di Cardiologia e Unità di cura intensiva coronarica di Venezia Giuseppe Grassi.
Tra i relatori sono presenti specialisti e primari degli ospedali di Mestre, Venezia, Mirano, Noale, Chioggia e Motta di Livenza. Ad ascoltarli ci sono medici e chirurghi di tutte le specializzazioni, ma anche infermieri e operatori sanitari.
Ad aprire i lavori è il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben: “La cardiologia riabilitativa, oggetto del convegno, rappresenta uno dei pochi interventi in grado di migliorare la qualità della vita del paziente che ha subito un evento cardiaco, riducendo la disabilità del paziente cardiovascolare. La cardiologia riabilitativa diventa così un ponte che traghetta dalla fase acuta del problema cardiaco, gestita dallo specialista ospedaliero, a quella post acuta gestita dal medico di famiglia e dallo specialista ambulatoriale del territorio. Obiettivo del convegno è dunque fare rete, creando delle sinergie tra medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali e cardiologi ospedalieri, per migliorare la gestione territoriale del paziente cardiopatico”.
Una prima sessione è dedicata alla “Cardiologia riabilitativa 2.0”: Storia della cardiologia riabilitativa in Italia (G. Favretto), Indicazioni attuali e priorità alla cardiologia riabilitativa (L. Oselladore), Il modello organizzativo multidisciplinare e la rete delle Palestre della salute (V. Pescatore), Le nuove frontiere della cardiologia riabilitativa: stroke ischemico e trapianto di organo solido (S. Compagno).
La seconda sessione è incentrata sulla “Gestione del cardiopatico nella fase post acuta”: Rivaroxaban: “game changer” nella cardiopatia ischemica cronica (A. Cutolo), Farmaci antiscompenso: update 2020 (R. Valle), Aspetti organizzativi della prescrizione dei Doac nell’Ulss 3 Serenissima (S. Zardo), La lettera di dimissione dopo Sca, criticità e linee guida (R. Turri), Aderenza e riconciliazione terapeutca (M. P. Moressa).
 
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